VERA STASI

 

ON OFF

spettacolo di arte visiva e danza con macchine sonore e sculture cinetiche


coreografie : Silvana Barbarini

strumenti musicali e sculture : Johannes Dimpflmeier

musiche dal vivo : Luigi Parravicini


danzatori

Eugenia Amisano
Cristina Failla
Caterina Genta
Nadia Scarpa
Amoni Vacca

con la partecipazione di
Johannes
Kranius
Golupcik
e altri

costumi : Fernanda Pessolano

produzione
ASSOCIAZIONE VERA STASI
con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali


ON OFF nasce dalla collaborazione tra autori e interpreti diversamente impegnati nella ricerca sul movimento e sul suono: Silvana Barbarini, coreografa della compagnia, Johannes Dimpflmeier, artista italo-tedesco che vive e lavora a Tuscania, Luigi Parravicini, compositore e polistrumentista, che nello spettacolo trae sonorità complesse e intriganti dagli strumenti improbabili e affascinanti che incontra via via, Eugenia Amisano, Cristina Failla, Caterina Genta, Nadia Scarpa e Amoni Vacca, danzatori versatili che a loro volta “muovono il suono” o le cose attraverso il loro movimento, le loro azioni, la loro voce.
Johannes Dimpflmeier crea sculture in movimento, strumenti musicali, macchine sonore utilizzando strumentazioni semplici come cellule fotoelettriche, sensori, amplificatori e microfoni a contatto, riesce a trasformare in suono l'energia luminosa o quella dei muscoli, a captare a distanza ultrasuoni.
La scrittura drammaturgica di Silvana Barbarini è strettamente legata a questi oggetti, alla loro concretezza. Le diverse azioni sceniche sono collocate in un luogo che via via si trasforma per accoglierle, che potrebbe essere ‘il laboratorio dell’artista’, o lo spazio della sua fantasia. Qui gli interpreti, ora protagonisti, ora servi di scena, giocano tra loro e con i diversi macchinari. Entrando in relazione con la specificità di ogni scultura/strumento ne mettono in luce sia il funzionamento che il potenziale poetico ed espressivo. L’elettricità che accende gli apparecchi (da cui il titolo) fa vibrare anche i personaggi, e crea uno scambio fecondo tra tecnologia e mondo organico, rende vive le macchine e burattini elettrici i danzatori.
Lo spettacolo, teso tra realtà e astrazione, mette in scena una sorta di genesi rovesciata: sono le macchine a dare vita ai corpi umani, dapprima solo ombre. Ma il tono non è apocalittico, anzi è la fantasia a dominare la scena e a impadronirsi dello spettatore.


Gli autori

Silvana Barbarini è una coreografa italiana che lavora da molti anni nell’ambito della danza contemporanea, collaborando con registi, musicisti, artisti visivi.
Si è formata alla danza contemporanea a Roma presso il CPDC, ha proseguito i suoi studi a New York e con i maestri Carolyn Carlson, Ande' Peck, Terry O' Connor, Kaya Anderson, Dominique Dupuy, Claude Coldy, Hervé Diasnas.
Come danzatrice ha lavorato con compagnie di danza contemporanea (Sosta Palmizi) e teatro sperimentale (Spaziozero, La Zattera di Babele, Il Teatroinaria).
E' stata fondatrice del Gruppo Danza Contemporanea (Genova, 1980) e della compagnia Vera Stasi (Roma, 1985).
Come coreografa ha collaborato con registi (tra gli altri, Jerome Savary, Walter Pagliaro, Sharoo Kheradmand, Stelio Fiorenza, Marco Mattolini, Fabio Mauri, Mauro Bolognini, Enrico Frattaroli), musicisti (Luigi Cinque, Massimo Cohen, Franco Battiato), artisti visivi (Renato Mambor, Iole Caleffi, Alzek Misheff, Giustina Prestento). Parallelamente ha realizzato sue creazioni per le compagnie cui ha dato vita.
Negli ultimi anni ha curato la direzione artistica di alcuni progetti: Danza d’Autore: Memorie, Realtà, Prospettive (Roma, 1994); Tuscania Teatro (Residenza multidisciplinare della Regione Lazio, 1997-2000); Tuscania Danza (seminari, laboratori, incontri, conferenze, 2001-2006).

Johannes Dimpflmeier è un artista nato a Roma nel 1945 da genitori tedeschi.
Frequenta la Scuola tedesca di Roma e in seguito fa apprendistato di elettronica in Germania presso la SABA. Alla Folkwangschule di Essen studia Industrial design.
20 anni fa ha messo radici nella campagna di Tuscania, dove vive in una casa-laboratorio, aperta alle visite. Qui lavora congiungendo arte e tecnologia in ecologica sintonia con la natura. Espone in Italia e all’estero.

Luigi Parravicini è compositore, musicista polistrumentista, videomaker e performer teatrale.
Dal 1987 compone musica per teatro, danza, poesia sonora, installazioni visive, siti web, documentari naturalistici e radiodrammi ( RAI e Radio RAI), curando in prima persona il percorso sonoro in tutti i suoi aspetti fin nei dettagli più tecnici ( registrazioni, elaborazioni elettroniche, missaggio, ecc.).
Da anni impegnato nell’interazione con altre espressioni artistiche, le sue collaborazioni sono diverse: Luigi Ontani, Rossella Fiumi, Ian Sutton, Giovanna Summo, Silvana Barbarini, Marco Schiavoni, SalaUno Teatro, Juan Diego Lopez, Gabriella di Trani, Carla Fioravanti, Johannes Dimpflmeier e altri ancora.
Ha cominciato recentemente a dedicarsi alla realizzazione di cortometraggi e il suo primo lavoro ha vinto nel 2007 il 1° premio al concorso video “ Città, architetture, territori , made in Italy, Italy in made “ indetto dalla Fondazione Libero Bizzarri con un video documentario dal titolo “ Moka che passione…..”.
Nel 2008 realizza il corto “ Uno studio approfondito “, è tra le tre opere segnalate alla fase finale del concorso di Arte digitale “ Fondamenti di Temponautica “ MAT museo arte tempo – città di Clusone (BG)

I danzatori

Amoni Vacca si forma presso l’Accademia Nazionale di Danza dove studia danza classica e danza contemporanea. Frequenta stages con Dieter Heitkamp, Dominique Dupuy, Hervè Diasnas, Gloria Desideri.
Partecipa alla realizzazione di film, spot pubblicitari, programmi televisivi. Collabora per alcuni anni con gruppi di teatro di strada (Allegra Banderuola, Abraxa, Sciosciò, Potlach). Lavora in commedie musicali (Jesus Christ Superstar), pieces teatrali (regie di Gigi Proietti, Tato Russo, Irene Papas, Enrico Frattaroli), spettacoli di danza (compagnie Alef, Prima Materia, Vera Stasi)


Caterina Genta è autrice e interprete di spettacoli e coreografie dal 1986. E’ diplomata alla Folkwang Hochschule con I maestri del Wuppertaler Tanztheater di Pina Bausch e laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo. A Berlino ha conosciuto il Buto di Yumiko Yoshioka e a Roma ha collaborato con il coreografo giapponese Tetsuro Fukuhara. Ha danzato in Germania, Belgio, Olanda, Francia in coreografie di Susanne Linke, Josè Limon, Ria de Corte, Vivien Bridson e altri. Ha lavorato tra gli altri con Danio Manfredini e il Teatro Valdoca di Cesare Ronconi, nel cinema con Marco Bellocchio, Francesco Maselli, Giuseppe Bartolucci, Costanza Quatriglio, Luise Husler. Alla fine del 2005 ha prodotto e diretto il cortometraggio “Il Maleficio della Farfalla”, libera riduzione da Garcia Lorca, con il contributo dell’IMAIE. Da anni collabora con la compagnia Teleme Teatro diretta da Francesco Tarsi e con la Fondazione Fiore di Firenze come interprete di poeti classici e contemporanei. Dal 1986 è iniziata un’intensa collaborazione artistica con Marco Schiavoni.


Cristina Failla si forma presso il Centro Internazionale di Danza Musica e Teatro (MUDRA) diretto da Maurice Bejart a Bruxelles e presso la Folkwang HochSchule di Essen diretta da Pina Bausch.
Lavora in diverse compagnie di danza contemporanea in Italia (Teatrodanza, I danzatori Scalzi, Mimo-Danza Alternativa, Mario Piazza), Germania (Malou Airaudo) e Francia (Philippe Decouflè, Paul Les Oiseaux, Fol a Pik).
Danza in programmi televisivi (Fantastico 9 e Buona Fortuna).
Come migliore interprete vince a Cagliari il Prix Atelier (1987), a Parigi il Prix Volinine (1990). Attualmente sta approfondendo la conoscenza della PRATICA creata da Hervé Diasnas.


Eugenia Amisano segue due indirizzi di formazione artistica: canto, principalmente sotto la guida di Carmen Vilalta, e danza, diplomandosi in teatro-danza alla scuola d’arte drammatica "P. Grassi" di Milano.
Dal 1994 prende parte a numerose produzioni teatrali italiane e straniere, in qualità di danzatrice, cantante e talvolta attrice. Nel 1999 dà vita al duo CADIRA insieme al chitarrista e compositore Paolo Traverso, con un repertorio di canzoni popolari spagnole. Dal novembre 2003 collabora con i musicisti Ivano Battiston (fisarmonica) e David Bellugi (flauti) proponendo un repertorio di canzoni klezmer e tanghi di Astor Piazzolla.


Nadia Scarpa, dopo un'iniziale formazione alla danza classica, si dedica alla danza contemporanea studiando presso la London Contemporary Dance School e il Nikolais-Louis Dance Laboratory (USA).
Lavora con alcune compagnie italiane di danza contemporanea (Roberta Garrison, Kelly Armah, Sosta Palmizi, Altroteatro, Vera Stasi, Lenti-a-contatto) e teatro sperimentale (Claudio De Maglio, Roberto Bacci, Claudio Borgoni). Collabora con musicisti (Paolo Damiani, Bruno Tommaso, Andrea Pellegrini, Pino Minafra). Insegna danza contemporanea e realizza sue creazioni.


VERA STASI
nasce nel 1985 per siglare un sodalizio già attivo da qualche tempo tra giovani autori interessati a lavorare insieme e giovani danzatori creativi.
Nei primi anni fanno parte dell’associazione: Ian Sutton, Silvana Barbarini, Giuditta Cambieri, Annamaria Campione, Giovanna Summo, Franco Senica, Giuseppe Scaramella, Annapaola Bacalov, Philippe Barbut.
Successivamente Vera Stasi si avvale della collaborazione di numerosi danzatori e interpreti. Tra gli altri: Paola Autore, Claudia Monti, Luigi Parravicini, Giampaolo Innocentini, Riccardo Zini, Brunella De Biase, Mario Torella, Patrizia Bettini, Gabriele Marini, Ketty Russo, Nico Fuiano, Alice Drudi, Maurizio Saiu, Simona Lisi, Maurizio Rinaldelli, Federica Tardito, Chiara Reggiani, Corinna Anastasio, Carlo Diaconale, Francesca Mosele, Luciano Padovani, Nadia Scarpa, Claudia Pescatori, Claudia Casolaro, Cristina Failla, Elisabetta di Terlizzi, Amoni Vacca, Eugenia Amisano.
Per le musiche è stato molto importante il contributo di Marco Schiavoni e di Luigi Cinque. Per le scene quello di Gianfranco Lucchino, Luigi Grenna, Johannes Dimpflmeier. Per i costumi e gli oggetti hanno collaborato Donatella Cazzola e Fernanda Pessolano. Per le luci Luca Storari, Alessandro Vittori, Valerio Geroldi, Luca Febbraro, Gianni Staropoli.
Nel corso della sua esistenza, Vera Stasi ha via via sperimentato le sue potenzialità progettuali e trasformato la sua identità: da collettivo di lavoro ad associazione di autori, da realtà esclusivamente produttiva a equipe di progettazione culturale.
Dal 1990 al 1993 partecipa al progetto di Centro di Produzione avviato dalla Sosta Palmizi. Dal 1997 al 2001 sperimenta la realtà del lavoro in residenza e trasferisce la sua sede a Tuscania per occuparsi di ricerca, programmazione, attività didattica.
Attualmente è diretta da Silvana Barbarini, produce opere coreografiche sperimentali e organizza tutti gli anni seminari intensivi di danza contemporanea nell’ambito della manifestazione Tuscania Danza.